10 punti per usare i device a scuola, utilizziamoli con grande serenità e competenza!

 

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Il MIUR ha preparato con la legge “La Buona Scuola (legge 107/2015)” un caposaldo per l’innovazione della scuola. E’ il governo stesso che accoglie la sfida del digitale come sistema concreto per cambiare ed accogliere le opportunità offerte dalla tecnologia. Leggiamole punto per punto.

 

  1. Per poter cambiare occorre una forte motivazione. Bisogna accorgersi che la situazione in cui si è ci fa soffrire in qualche modo, per cui ci dobbiamo porci degli obiettivi da raggiungere. Si rende necessario riflettere sulle conseguenze a lungo termine delle proprie azioni e pianificare i passi futuri. Il proprio io è contrario al cambiamento in quanto una situazione stabile fornisce una sorta di protezione, è rassicurante, al contrario il nuovo è vissuto come un salto nel buio è certamente spaventa. Pianifichiamo con scrupolosità ogni nuovo passo per sentirci sicuri. Immagine1
  2. La nostra missione è costruire un mondo più sicuro. Crediamo in un domani in cui la tecnologia migliori le vite. (Kasperski) Immagine3
  3. Aiutiamo tutti a utilizzare i dispositivi connessi in modo sicuro, a partire dai più piccoli. (Kasperski) Immagine4
  4. Grazie alle nuove tecnologie possiamo realizzare simulazioni, viaggi, trovare fonti di informazione diverse e confrontarle, guardare video tutorial, filmati, usare la gamification, scrivere libri cooperativi, ecc…Tutto ciò rende l’insegnamento flessibile ed adattabile ad ogni allievo che, spontaneamente, troverà il suo spazio all’interno di questo nuovo ambiente. Questa è la didattica inclusiva. Immagine5
  5. La tecnologia è un mezzo con cui ogni organizzazione trova efficacia ed efficienza sul mercato e nuova linfa per la competitività. Senza tuttavia scordare che l’innovazione tecnologica ha bisogno di un secondo fondamentale pilastro: il capitale umano e le sue competenze. (IBM) Immagine6
  6. Molto frequentemente accade che gli studenti con disabilità o difficoltà nell’apprendere provano a seguire le lezioni ma, non riuscendo a tenere il passo dell’insieme della classe, ciò provoca in loro emozioni negative. Si sentono inadeguati, con qualcosa che in loro non funziona e questo genera frustrazione e lede la loro autostima. Se introduciamo l‘uso costante delle tecnologie assistive diamo loro la possibilità di stare al passo con i compagni e promuoviamo una reale inclusione evitando anche crolli psicologici. Si tratta di strumenti hardware e software in grado di supportare gli alunni in difficoltà nella lettura, nella scrittura e nel calcolo. Word ha queste funzioni di accessibilità, mentre per la matematica esistono app di calcolo semplificato per il cellulare. Immagine7
  7. La tecnologia permette una maggior velocità e fluidità dei processi, ma risulta “vantaggiosa rispetto alla carta solo se mediata dalla individualizzazione della didattica”. Il che significa alla fine che il ruolo decisivo è quello del docente come mediatore e accompagnatore sul percorso didattici, analogico o digitale che sia. (Il Sole 24 ore) Immagine8
  8. Il docente come designer coincide perfettamente con questo punto: grazie alle tecnologie può creare ambienti di apprendimento inclusivi e stimolanti. Può anche rivelarsi un’ottimo alleato nel catturare l’attenzione di quegli alunni che normalmente non partecipano e si isolano. Immagine9
  9. E’ fondamentale il dialogo con le famiglie per poter costruire insieme un percorso che ha la necessità di essere condiviso e supportato da entrambe le parti. Ricordiamoci che le famiglie sono un potente alleato nel successo formativo e nella gratificazione personale dell’insegnante. Immagine10
  10. Usare le Nuove Tecnologie Digitali consente agli studenti e alle studentesse di esercitare il diritto alla partecipazione, il diritto alla cittadinanza digitale e di sviluppare nuove conoscenze e competenze per progettare e creare. Inoltre sotto la guida degli insegnanti, i giovani imparano un uso etico e responsabile di questi potenti mezzi. Immagine11

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