UDL (Universal Design Learning) e L.O. (Learning Object): possono coesistere?

 

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La risposta è sì. Viene specificatamente richiesto dall’ONU e queste due metodologie unite ci vengono incontro. Conosciamole meglio.

“Ogni persona, bambino, ragazzo e adulto deve poter fruire di opportunità educative specificatamente strutturate per incontrare i propri basilari bisogni educativi. Questi bisogni comprendono tanto i contenuti essenziali dell'apprendimento (...) quanto gli strumenti della conoscenza, le competenze, i valori e lo sviluppo delle attitudini, cioè quanto richiesto ad un essere umano per sopravvivere, sviluppare appieno le proprie capacità, vivere e lavorare dignitosamente, partecipare allo sviluppo, migliorare la qualità della propria vita, prendere decisioni informate, continuare ad apprendere. Dakar Framework for Action, EFA-Education For All, UNESCO, 2000.”

Il termine Universal Design Learning è stato coniato dall'architetto Ronald L. Mace che ha creato ambienti artificiali accessibili a tutti al di là dell'età, capacità e condizione sociale. Egli ha realizzato una struttura artificiale di scale e rampe dove chiunque aveva libero accesso in base alle proprie possibilità motorie. Da questo concetto è nata l’idea del “Docente come designer”.

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Il Design della lezione, quindi, deve essere accessibile a tutti: diversamente abili, velocisti, riflessivi, svantaggiati, BES, DSA. Ogni categoria di persona deve potervi accedere. Il L.O. è un'attività che conduce l'insegnante "dietro le quinte" per cui mentre i ragazzi lavorano e si muovono, l'insegnante può interagire in modo personalizzato seguendo piccoli gruppi o individualmente. Per gli "atleti" le consegne saranno più stimolanti e dirette verso l’eccellenza. Se unisco l’UDL il tutto comprenderà un insegnamento standardizzato per il gruppo classe, uno per i diversamente abili, uno per DSA, uno per chi ha uno svantaggio socio economico ed uno per studenti atleti. Si tratta a tutti gli effetti di un insegnamento “compensativo". In più in una classe si devono considerare il mix di intelligenze, di stili cognitivi ed un insegnamento personalizzato per tutti. Tutte le opzioni che sceglieremo dovranno essere fisicamente accessibili. Innanzi tutto offriamo ai discenti diverse tipologie per utilizzare il materiale di lavoro: verifica scritta, scelta multipla, verifica orale, al PC o con una proiezione, condivisione con un compagno, realizzazione di un vocale anche utilizzando Whatzapp.

Permettiamo loro di dimostrare quello che sanno attraverso modalità espressive motorie, comunicative ed esecutive e aumentiamo il livello di comunicazione fisica, che permette un maggiore coinvolgimento comportamentale sociale ed emotivo. Per chi ha difficoltà particolari è necessario tenerne conto ed attivare funzioni speciali sui PC, come la dettatura vocale e il riconoscimento ottico.

Aiutiamo gli alunni a gestire ciò che imparano nel corso del tempo per evitare che si sentano obbligati ad imparare a memoria ed insegniamo loro metodi per la gestione del sapere.

Così gli alunni hanno la possibilità di diventare esperti nel trovare il modo, per loro migliore, di esprimersi. Offriamo loro anche opzioni nella definizione degli obiettivi. Questo li aiuta e gli insegna a monitorare i progressi, chi ha difficoltà di lettoscrittura ha la stessa possibilità di brillare.

Organizziamo una linea del tempo al contrario per facilitare la pianificazione del lavoro. Si stabilisce un giorno per la consegna del compito e con un calendario si individuano le tappe intermedie.

Mettere in pratica il TPR (Total Physical Response) ossia l'associazione di un concetto ad un movimento. Questa metodologia è utile a tutti gli alunni. Coadiuviamo gli alunni nel gestire ciò che imparano nel corso del tempo per evitare che si sentano obbligati ad imparare a memoria. Insegniamo loro metodi per la gestione del sapere cito, come esempi Penzu, un diario digitale on line; un blocco appunti del telefono o un diario come app sul telefono. Compiliamo una Check List per aiutarli a focalizzarsi sugli obiettivi da raggiungere ed organizziamo le interrogazioni variegando le tipologie:

  1. Fornire alternative alla risposta scritta: l'alunno può fornire anche un esempio.
  2. Costruire un WIKI.
  3. Utilizzare uno screencast.
  4. Attivare il correttore automatico per gli elaborati scritti.
  5. Fornire feedback vocali per non generare confusione.

   

E' possibile riutilizzare il lavoro progettato? Sì perchè una volta creato è per tutti sempre.

Se qualcuno non ha lo smartphone o non ha il permesso dei genitori come si fa?

In caso di non utilizzo dello smartphone si affiancherà il metodo di ricerca classico con l'utilizzo di libri di testo, articoli di giornale, libri della biblioteca della scuola, ecc..

   

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